L'ascensore

10.10.2023

Entrato nel palazzo, stanco dalla giornata appena affrontata, l'uomo si diresse verso l'ascensore per raggiungere l'ultimo piano. Avvicinatosi e premuto il pulsante, si rese conto che non funzionava: probabilmente qualcuno non aveva chiuso bene le porte e l'ascensore era rimasto bloccato ai piani superiori. Tenendosi dentro improperi abbastanza volgari, si diresse verso le scale e iniziò a salire i gradini. Al primo piano notò una signora seduta su una sedia giocare a carte da sola, come se stesse aspettando qualcuno da invitare a giocare; e infatti, appena vide l'uomo, immediatamente gli chiese di giocare con lei. L'uomo all'inizio fece finta di non vederla e fece per continuare a salire le scale, finché la signora non attirò la sua attenzione e lo invitò a chiacchierare. Fino a quel momento la donna aveva avuto un'espressione irritata, probabilmente dal fatto che l'uomo stesse proseguendo per la sua strada ignorandola, ma una volta fermatosi sul viso della signora spuntò un sorriso spontaneo e reale. Una volta seduto la signora tirò subito le carte, senza avvertire parti' subito a giocare. "Allora come stai, com'è  andata la giornata" chiese diretta la signora spiazzando l'uomo  non abituato a ricevere domande simili accerchiato da richieste e ordini lavorativi. "Tutto bene...grazie" rispose un pò sorpreso dalla domanda ma al tempo stesso lieto di averla ricevuta come se la aspettasse dentro di sè da molto tempo, una boccata d'ossigeno per la sua anima. Iniziata la partita la signora continuava a fare diverse domande all uomo che era lieto di rispondere fino a quando una domanda non fermò l entusiasmo che si era propagato fino a quel momento, come se quella situazione avesse risvegliato in loro una certa preoccupazione. "Come sta tuo figlio?" in seguito alla domanda si creò un silenzio assordante che fece scomparire le parole che si erano formate fino a quel momento. "B...b....bene credo...oddio scusa era da un pò che non ci pensavo in realtà" "tranquillo" rassicurò la signora. Nel mentre la partita andava avanti, anche se si era sostituita dalle domande che si susseguivano imperterrite come se la vera partita fosse quella dialettica che era partita dalla signora. "Sai....sono anni che aspetto che il mio compagno torni....è uscito un pò di tempo fà ma non è più tornato....aspetto". L'uomo ascoltava....ascoltava parole così fresche e pulite, così vere che fecero partire in lui un sorriso, di quelli spontanei, veri e genuini. "Sai....io non ci penso molto ma anche la mia compagna è.....era ecco sempre fuori ma non la ho mai aspettata.....aspettavo notifiche, email ma di lei non ci pensavo proprio". "Finita....partita finita" disse la signora diretta e coincisa. "Ma tocca a me" disse l'uomo "no...hai fatto la tua mossa e la partita l'hai vinta te tranquillo". L'uomo non sapeva cosa fare.....se alzarsi non alzarsi, salutare la signora, non salutarla. Quindi preso da mille quesiti interni si alzò.....salutò e si diresse verso il piano superiore non prima di aver controllato che si fosse liberato l'ascensore ma ancora nulla. Salito al piano superiore vide un ragazzo pulire per terra che appena scorse l'uomo gli chiese di aiutarlo con le pulizie "deve esser uno scherzo..." pensò. "Si,,,,,certo" rispose. "Sai....sono anni che pulisco per terra e mi fa strano che ogni giornata ci sia sempre qualcosa da ripulire, sempre io .Pulisco ma niente il giorno dopo ritorno ed è come prima sporco". "Già.....anche con me era così sai, ogni giorno devo ripulire pc, computer......sempre così". Iniziarono a curare il piano insieme fino a quando non si ripulì completamente la stanza, in quel momento il ragazzo lo guardò con uno sguardo penetrante di quelli diretti e coincisi e dopo un breve silenzio assordante se ne uscì con "grazie per avermi aiutato, adesso è tutto pulito puoi andare". L'uomo era confuso "ora potrai andare..... in che senso ? Era un invito, un consiglio un ordine" pensò, ma senza fare domande si incamminò al piano superiore. Mentre saliva al piano superiore, sempre dopo aver controllato che l'ascensore si fosse liberato ma niente, iniziò a pensare a molteplici cose "che cosa volevano dire questi incontri....quelle parole.... quelle domande". L'uomo infatti non era abituato a requisiti simili, a dialogare, a parlare e si trovava spiazzato nel fare cose che rientravano negli stilemi classici della quotidianità a cui lui non era abituato. Si sentiva contento, sereno e al tempo stesso confuso una serie di stati d'animo che lottavano dentro di lui dove a farla padrone era la confusione. Salito al piano di sopra dopo aver discusso un pò con se stesso si ritrovò una bambina che annaffiava le piante. L'uomo in questa circostanza non fece domande, fece un passo avanti sospirò profondamente e chiese se poteva aiutare. Una sua iniziativa, un passo avanti che aveva fatto per primo, anche lui sorpreso da se stesso per il suo gesto spontaneo si avvicinò ed iniziò a dialogare con la bambina. "A....allora come và?" chiese l'uomo per curiosità non era un invito, un ordine dettato dalla bambina ma un suo quesito sincero e spontaneo privo di ogni fine. "Ciao, tutto bene grazie, vuoi aiutarmi? "Si.....sì certo va bene ne sarei molto lieto" i due iniziarono ad annaffiare la pianta, a curarla a prendersene cura e più andavano avanti e più l'uomo era contento, felice, spensierato come se al tempo stesso stesse annaffiando il fuoco che si era colmato dentro di sè. un bruciore forte, colmo di rabbia, tristezza e stress. La bambina si guardò attorno, sospirò e poi aggiunse "grazie....grazie mille". Stavolta però l'uomo non voleva andarsene, non voleva risalire per la prima volta era volenteroso e grato di quello che stava facendo tanto che di andarsene si rattristì. Per la prima volta non controllò se l'ascensore si fosse liberato, come se quelli incontri l'avessero spinto ad una curiosità a cui lui faceva piacere assistere e sentire quindi senza dire niente e triste della fine annaffiatura della piantina si diresse al piano superiore vicino oramai al suo piano. L'uomo iniziò a pensare, pensare a molteplici cose, fino a quando non si fermò, iniziando a pensare ai vari incontri avuti ma con piacere, sollevazione e felicità. Arrivato al piano superiore