La mostra di PPP "TUTTO È SANTO - Il corpo veggente" a Palazzo Barberini

07.12.2022

Recensione della mostra su Pasolini "Tutto è santo" a Palazzo delle Esposizioni

La mostra si è svolta in diversi momenti.

Le impressioni che emergono dalle opere di Pasolini sono forti e d'impatto per via dei contrasti che lo distinguono rispetto alla sua vita privata e intellettuale/artistica.
Uomo dalla voce calda, attraente, profusore di parole chiare, stimolanti, che pericolosamente lo avvicinano ai giovani del sottoproletariato, sollevati dalle sue attenzioni e, forse, sottomessi.
PPP con le sue parole riesce ad offrire un'intensa descrizione dei luoghi del suo mondo e ci lascia testimonianza astratta e perversa di quel mondo periferico e dimenticato della Roma anni '60-'70.
Una Roma come rifugio dopo alcune complicate peripezie friulane ("Roma tutto vizio e sole"), dove Pasolini non si nascondeva né si vergognava del suo essere diverso.
La sua vita è vista attraverso le sue luci ed ombre, forse solo in apparente contraddizione, come egli stesso afferma. Nel mondo arcaico e primitivo questi elementi sono facce opposte della stessa medaglia, che lui personifica nella figura di sua madre: divina creatrice che sprigiona purezza e tenerezza ma allo stesso tempo seduttrice e simbolo dell'eros sfrenato associato, nella società del tempo, a peccato e vergogna.